Davvero Internet migliora il mondo? Secondo la Banca Mondiale, che ha appena redatto un ponderoso rapporto, non è detto. Molto dipende dal contesto analogico in cui la trasformazione digitale va ad inserirsi.
Ne scrivo oggi su La Stampa.
E se Internet invece di ridurre le diseguaglianze, contribuisse ad aumentarle? Dopo anni di pensiero unico, con governi, multinazionali e giornalisti unanimi nel prospettare le magnifiche sorti e progressive legate alla digitalizzazione, da qualche tempo la musica è cambiata.
“Digital dividends”, dividendi digitali è il titolo di un ponderoso rapporto della Banca Mondiale uscito in questi giorni, in cui i tecnici dell’ente provano a mettere i puntini sulle “i”. Non per negare tout court, i benefici della digitalizzazione, ma provando a capire come far sì che le nuove tecnologie migliorino le vita della maggior parte della popolazione, e non solo di pochi fortunati.
Niente è – ancora – perduto. Ma, mentre il passo del cambiamento accelera sempre più, occorre investire in formazione, regolare in maniera accorta diritti e doveri degli utenti Internet e rendere sempre più trasparenti e responsabili le istituzioni, per assicurarsi di stare andando davvero nella giusta direzione, prima che sia troppo tardi.
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