“Twitter”, con le vocali, non fu la prima scelta. Un po’ per analogia con Flickr, un po’ perché i codici dei servizi basati su Sms, negli Usa, sono composti da cinque caratteri, all’inizio si optò per “Twttr”. C’era però un altro servizio con un codice simile, “Txttp”, e allora il team di Dorsey opto per un codice numerico facile da ricordare come 40404, e per il nome Twitter. Il cinguettìo era ormai ufficiale.
Il battesimo del fuoco
Il battesimo del fuoco e il primo grande successo di pubblico per Twitter arrivarono però soltanto nel 2007, con la partecipazione al “South by Southwest” (SXSW), un celebre festival di nuove tecnologie interattive, film e musica che si tiene ad Austin ogni primavera. Per l’occasione, Biz Stone & C. disposero nei corridoi degli schermi al plasma da 60’’, che mostravano in diretta i post e i commenti del pubblico della manifestazione. L’ingegnosa trovata attirò l’attenzione di blogger, conferenzieri e presentatori e Twitter divenne ben presto una delle principali attrattive dell’evento, ricevendo anche un premio nella categoria “Blog”. Dorsey lo ritirò dicendo “Vorremmo ringraziarvi in 140 caratteri o anche meno. E l’abbiamo appena fatto!”.
Nel frattempo, le cose dal punto di vista finanziario erano migliorate: la Odeo era stata acquistata da alcuni dei suoi dipendenti (fra cui i soliti Stone, Dorsey e Williams), i quali avevano dato vita alla Obvious Corporation titolare sia di Odeo.com, che di Twitter.com. In seguito, nell’aprile del 2007, Twitter formò un’azienda a sé stante.
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